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      Vistasi al perso la Regina ricorse a un ripiego; diede a intendere al Re che la su' lontananza aveva risveglio l'ambizione del Re confinante, sicché questo coll'assercito s'era partito per dar l'assalto allo Stato, e lo Stato e lei medesima si trovavano in gran ristio, nun sapendo come difendersi insenza la persona del Re su' figliolo; e perché l'invenzione paresse vera, la Regina disse a un parente, che mettessi assieme de' soldati in su' i confini in ficura di nemici del Regno.
      A questa nova il Re, che 'n sull'onore nun ci scherzava mai, cascò nella rete, e si preparò a partire, e partì subbito per il campo assieme co' su' battaglioni, doppo grandi preghiere alla sposa, che badassi bene d'esser prudente per iscansare i tradimenti di chi gli voleva del male: anzi, tirato fori un vestimento tutto pieno di sonaglioli, lo diede alla Bell'Ostessina e gli disse:
      - Se caso mai t'avvienga qualche cosa a traverso e tu sie' 'n pericolo, mettiti diviato addosso questi panni e scotigli forte. Abbenché lontano, lo scampanellìo i' lo sentirò, e a corsa tu mi vedra' vienire al tu' soccorso. Tu ha' capito? Ma tieni la testa con teco.
      Dopo monta a cavallo e se ne va.
      [53] Di lì a pochi giorni deccoti capita al palazzo incantato un'ambasciata da parte della Regina per invitare la Bell'Ostessina a vienirsene in città lei e i su' du' bambini: la Regina gli faceva assapere che aveva gran voglia di cognoscerla in persona, vedere i nipotini, e 'n somma tante belle cose; che lei nun temessi di nulla, ma sarebbe anzi trattata come una principessa, e come la moglie del Re su' figliolo.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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