L'omo acconsentì di bona voglia; e anzi gli garbava d'aver trovo il vôto del sasso pieno di foglie secche, perché a [55] lui nun gli era vienuto 'n capo quel conforto: il ragazzotto poi si rannicchiò da una parte quanto potiede per non dargli noia a quell'omo, e restò quietò insenza bucicarsi e finse di dormire, stando con del sospetto assai per cagione del compagno.
Infrattanto l'omo, ché lui nemmanco dormiva, badava a borbottare, concredendo che il ragazzotto nun lo sentissi:
- Che poss'io regalare a questo ragazzotto, che m'ha empiuto di foglie secche il mi' giacitoio, e si tiene accosì da parte per nun darmi 'ncomido, sicché pare che nun ci sia?
Il ragazzotto però sentiva bene il ragionamento, ma figurava d'essere appioppato.
Alla mattina disse l'omo:
- Ha' tu dormito, ragazzo?
E lui:
- Altro! meglio che nel mi' letto. Ma è giorno. I' devo andarmene a giostroni per il mondo, perché i mia a casa nun mi ci voglian più, e s'i' ci torno il babbo e la mamma gli han promesso d'ammazzarmi. Perdonatemi lo sturbo. Addio.
E il ragazzotto s'avviava piagnendo.
Dice l'omo:
- Aspetta un po', ragazzo. Stanotte i' son resto contento di te, e però ti voglio regalare certe cose, che forse ti potrann'anco essere di dimolto vantaggio nel mondo. Ecco, bada qui. Questo 'gli è un tovagliolino di filo; ugni volta che tu lo spieghi, se tu gli ordini da desinare, ce ne sarà in abbondanza per quanti vo' siete a tavola. Questa 'gli è una scatolina; ugni volta che tu l'apri, dientro ci sarà una muneta d'oro. Questo 'gli è un organino; ugni volta che tu ti metti a sonarlo, e' balleranno a tu' piacimento tutti quelli che lo sentano.
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