E la Principessa:
- No.
- Dunque, guardie, - bocia il ragazzotto, - per ordine espresso della Principessa, che le finestre siano serrate.
E le finestre viensan serrate. Passa [60] un quarto d'ora e il ragazzotto dice:
- Che propio, sposa mia, vi par egli bene che no' siemo qui a letto con tutte queste guardie d'attorno?
E la Principessa:
- No.
Subbito bocia il ragazzotto:
- Guardie, avete vo' sentito? Dunque, per ordine espresso della Principessa, andate via di cammera in sul mumento.
E le guardie se n'andorno a dormire, che nun gli parse vero. Passa un altro quarto d'ora e il ragazzotto dice:
- Sposa mia, che vi par egli proprio bene star qui a dormire con du' lampioni accesi?
E la Principessa:
- No.
Diviato il ragazzotto spense i lampioni e fu buio fitto in nella stanza; e quando il ragazzotto rinentrò nel su' cantuccio a letto, lassato un po' di tempo insenza ismoversi, finalmente disse con una voce tenera:
- Cara mia, no' siem sposi legittimi, e nunistante no' si resta accosì discosti, che quasimente pare ci sia una siepe di pruni in questo mezzo. Vi garba a voi questo fatto?
E la Principessa:
- No.
Nun occorre che si racconti chiaro quel che 'gli accadette; gli sposi s'avvicinorno, si diedano de' baci e si strinsano con le braccia, e addio.
Quando viense il giorno e il Re seppe ugni cosa dalla su' figliola, s'incattivì a bono, fece un busso alla Principessa e in tutti i modi voleva che al ragazzotto gli tagliassin il capo: ma la Principessa protestò che lei aveva ubbidito al comando del Re col rispondere sempre di no a tutte le domande del su' sposo.
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