Quando il Mago nun deva più segno di vita, disse la Principessa al giovane:
- Ora tu sie' 'l mi' sposo: ma piglia i contrassegni della vittoria e portagli al Re, sicché lui cognosca che hai ammazzato il Mago e ti permetta di darmi l'anello.
Allora il giovane tagliò le lingue dalle sette teste del Mago, le ravvolse in un pannolino, e rimontato a cavallo se n'andiede a un albergo per mutarsi i panni tutti polverosi e insanguinati, e poi comparire alla presenzia del Re in ficura garbata e pulita.
O sentite i casi. In una casuccia vicina al giardino reale ci abitava un ciabattino maero, sudicio e stralinco, ma di gran furbizia e cattiveria. Lui da lontano aveva visto il combattimento e sentuti i discorsi tra la Principessa e il giovane, e mulinò in nella su' testa un chiapparello da birbone. Dice:
- Approfittiamo di questo bue, che ha lasso per le terre le teste del Mago e sciupa il tempo per vestirsi alla splendida.
Subbito il [65] ciabattino si cala dalla finestra, raccatta le sette teste mozzate, le nisconde dientro a un sacco, e pigliato un coltellaccio in mano, che prima tuffò ben bene nel sangue, corre in furia dal Re e con un'aria da gesuita gli dice:
- Sacra Corona! Decco dinanzi a voi l'ammazzatore del Mago; e queste sono le su' sette teste che col coltello che vo' vedete gli staccai a una a una dal corpo. Dunque, Sacra Corona, mantienetemi la parola reale e datemi la vostra figliola per isposa.
Il Re si sturbò in nel trovarsi tra' piedi quel brutto pitocco e alle parole temerarie che lui profferì. Nun sapeva capacitarsi come la faccenda fusse ita: credette anco che il giovane ardito l'avesse divorato il Mago e che il ciabattino profittando della disgrazia avesse dato l'assalto al Mago e l'avesse con poca fatica finito: a ugni modo la parola reale c'era, sicché al Re gli conviense arrepricare:
| |
Mago Principessa Mago Mago Principessa Mago Corona Mago Sacra Corona Mago Mago
|