Andate dal Re e ditegli, che il vestito è bello, ma che per diventare su' sposa vi ce ne vole un altro intessuto tutto di campanelline e catenine d'oro. Se trova poi per il mondo questo pure, 'gli è bravo davvero.
La ragazza subbito vienuta in presenzia del Re gli fece la richiesta del terzo vestito, e al Re gli parse dimolto capricciosa la su' figliola; in ugni mo', siccome lui se n'era innamorato e la voleva sposare, di no nun glielo seppe dire. Sicché dunque il Re chiama Tonino, e gli dà ordine che cerchi il vestito tutto campanelline e catenine d'oro, e lo compri anco [89] se costa un tesoro; il servitore in sul mumento si mettiede per il terzo viaggio e doppo se' mesi, deccotelo che porta a casa il vestito come l'aveva domandato la figliola del Re.
Quando la ragazza vedde tra le mane di su' padre il vestito tutto campanelline e catenine d'oro, e che lui glielo regalò, e disse che da ora 'n là lei era in obbligo di sposarlo, lei cascò per le terre svienuta come morta. La portorno diviato su di peso in cammera della balia, e doppo che le du' donne furno sole, la ragazza principiò a rotolarsi per il letto, a strapparsi i capelli e a piagnere, nun vedendo più oramai in che maniera scansare il gran peccato d'essere la moglie di su' padre.
Dice la balia:
- Eh! nun vi disperate; il rimedio i' l'ho bell'e trovo io. Si fa un fagotto di robba, si piglia un sacchetto di quattrini e si scappa zitte zitte, sicché il Re nun sappia mai addove vo' siete ita.
Dice la ragazza, che a quella proposta s'era un po' sentuta rinanimire:
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Tonino
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