- Anco te mi pari ammattita. Addio. Ci si rivedere tra poco; e 'ntanto pòrtati bene e doppo ti farò contenta di più.
Infrattanto il vecchio Ambasciatore aveva pensato a un ripiego. Se ne va alla zitta dalla matrona guardiana di Bell'-e-fatta e gli dice:
- Sentite; ci sono cento scudi tondi per regalo, se vo' mi consegnate in nelle mane mia Bell'-e-fatta; e nun abbiate paura di nulla, ché ve la riporterò qui tal e quale, insenza che nissuno gli abbia torto un capello.
Scrama la matrona:
- Ma che vi par egli! Caso mai il Re vieniss'a sapere un simil fatto, i' sare' morta di sicuro. Che! 'gli è una cosa propio 'mpossibile.
Ma l'Ambasciatore tanto disse e tanto pregò, che la vecchia rabbonita e più tirata dall'interesso gli diede in consegna Bell'-e-fatta, ma però col patto, che lui gliela rimenass'a casa prima del ritorno del Re.
L'Ambasciatore prese dunque con seco la ragazza e per mare la menò nel regno del Portogallo alla Regina su' padrona, e ci arrivorno tre giorni 'nnanzi al Re, che faceva il viaggio 'n vettura.
La Regina subbito chiama a parlamento 'n segreto Bell'-e-fatta, e gli dice:
- Oh! senti. Se tu mi da' retta e tu operi a mi' modo, e tutto che resti 'nfra di noi, questi sono mille scudi di regalo in mano, o questo 'gli è un contratto di quanto voglio darti 'n seguito, quando sia compito il mi' disegno. Va' intanto nell'appartamento e lì aspetta quel che t'ordino.
Infrattanto era arrivo il Re e smontò al palazzo della Regina del Portogallo, e tutta la Corte scese giù a riscontrarlo.
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