Pagina (145/665)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Un giorno la Regina gli disse:
      - Ma che propio vo' nun sapete far nulla?
      Arrisponde la vecchia:
      - Che vole! Quand'i' avevo soltanto quindici anni i' sapevo fare dimolte cose, e anco filavo bene e cucivo. Ma ora, con questi mi' occhi i' lavoro male, e le mane e le labbra nun mi servan più al filato.
      Dice la Regina:
      - In ugni mo', vi potete almanco provare a filarmi un po' di lino, tanto per nun v'annoiare.
      E la vecchia:
      - Guà! i' farò l'ubbidienza.
      Gli fece dunque portare la Regina del lino scardassato, e la vecchia, quando tutti furno iti via, si serrò a chiave in cammera e, cavatosi d'addosso la finta buccia, filò tutto quel lino, che era proprio una maraviglia a vedersi. Il figliolo del Re, la Regina e tutta la Corte rimasano sbalorditi, che una vecchia grinzosa, mezzo cieca e con le mane tremolanti avessi possuto lavorare a quel modo.
      Doppo un po' di tempo dice la Regina alla vecchia:
      - Siccome vo' lavorate tanto bene di filato, vo' dovete provarvi a cucire una camicia al mi' figliolo.
      E la vecchia:
      - Com'i' so e posso, veh!
      Gli portorno dunque della tela sopraffina; e la vecchia, serrata al solito la porta di cammera sua, tagliò e cucì la camicia tutta di trapunto, e nella pettorina ci ricamò delle rappe a fiori d'oro, ché di meglio era 'mpossibile trovare. Tutti, guà! 'gli è naturale, erano istupiditi e nun sapevano che si pensare di simile bravura.
      Ma il figliolo del Re poi nun era [109] dimolto persuaso, che non ci fussi qualche malìa sotto, e però si mettiede 'n capo di scoprire ugni cosa; perché lui ragionava 'ntra di sé accosì:


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Regina Regina Regina Regina Corte Regina