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      Che ripiego ci pol essere? De' quattrini nun me ne manca.
      Dice l'Orchessa:
      - Bisognerebbe che l'Orco quando torna a casa trovass'in sulla tavola una pecora intiera arrosto e una caldaia di maccheroni, perché [113] quando 'gli ha cenato per allora la carne di cristiano nun la vole più. Voi vi rimpiattate giù nel sottoscala con della carta e dell'inchiostro, e dovete scrivere le su' risposte, quando lui discorre con meco.
      Al Principe gli garbò quel ripiego e diede all'Orchessa i quattrini per comperare la pecora e i maccheroni, e poi preparorno una bella cena. Di lì a un po' deccoti l'Orco, e il Principe gli andette lesto a rimpiattarsi sotto la scala con un foglio e l'occorrente per iscrivere tra le mane.
      L'Orco nentra e comincia a arricciare il naso, e a fiutare com'un cane. Dice:
      - Moglie, i' ho fame!
     
      Uccio, uccioSento puzzo di cristianuccio:
      O ce n'è, o ce n'è stato,
      O ce n'è del rimpiattato.
     
      Arrisponde a quella canzona la moglie:
      - Vo' siete matto, mi' omo, stasera. Gli è ch'i' v'ho 'mbandita una cena, che nun n'avete ma' avuto delle simili. Vienite vienite 'n cucina; mettetevi a tavola e mangiate a volontà.
      Quando l'Orco gli ebbe divorato tutta quella robba, e ci bevve su un barile di vino, si buttò per le terre, ché pareva un porco.
      Dice l'Orchessa:
      - Nun era bona la cena? Oh! che vi garberebbe mangiare anco un cristiano?
      E l'Orco:
      - Ora no; ma se ce n'è del rimpiattato mi servirà domani a culizione.
      Dice l'Orchessa per tirargli su le calze, e parlava forte, perché il Principe sentissi:


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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