Pagina (164/665)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      In questo frattempo successe che ci fusse una fiera, come sarebbe quella di settembre a Prato, un fierone, e dappertutto le parti ci vienivano le genti per vendere e comperare robbe e bestiami.
      Ci volse andare anco un fattore di lontano, perché aveva una bellissima cavalla pregna e contava d'esitarla a bon guadagno. Dunque il fattore si mettiede in viaggio e arrivò fora della porta prima che cominciassi la fiera, e per nun nentrar subbito dientro con la bestia strafelata e stracca, si fermò a un contadino.
      Dice:
      - Ci averesti voi da rimettermi un po' la bestia, 'ntanto ch'i' vo a vedere la città 'nnanzi che la fiera principi?
      Arrispose quel bifolco:
      - Sì, lassatela pure. Ma in nella stalla del posto nun ce n'è più; è tutto pieno: vo' l'avete a legare accosì sotto il portico al mi' carro; ché si sciolga nun c'è pericolo.
      Il fattore dunque legò la su' cavalla al carro, gli buttò del fieno, e poi se n'andiede a gironi per la città.
      Doppo che il fattore 'gli ebbe girato un bel pezzo, quando [124] fu ora, se ne ritornò sotto 'l portico a pigliar la cavalla per menarla in sulla fiera, e trovò che in quel mentre gli aveva figliato un bel muletto; sicché, tutt'allegro il fattore, s'accosta per condurre via le du' bestie; ma deccoti a un tratto il contadino, che lo ferma e gli dice:
      - Padrone, signor fattore: la cavalla la meni pur via con seco, ma il muletto è mio.
      - Come vostro, - scrama il fattore; - se l'ha figliato la mi' cavalla?
      - Che cavalla! - berciò il contadino.
      - Qui 'gli è lo sbaglio; vo' fat'erro; il muletto l'ha figliato il carro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Prato