Dice la Prezzemolina:
- Fate la pace vostra, che io sto a quel che voi comandate. Ma arricordatevi che la mamma non vi baci, perché l'Orco, lo sapete, ci ha dato quel brutto avviso e ci maledisse.
- Che, che! nun aver temenza, Prezzemolina, - gli arrispose Giannino: - la mamma nun lasserò che mi baci,
Doppo averla raccomandata all'oste, il figliolo del Re si partiede per la su' città.
Alla Corte, quando Giannino rientrò nel palazzo, nacque un chiasso e una festa, che la gente corse tutta a vedere quel che era stato.
- Ben arrivato! ben arrivato! 'Gli era tant'anni, che non si sapeva più addove Lei era; se era morto, oppuramente vivo. Si steva in pena, sa. Anco il su' babbo e la sua mamma.
Questi discorsi gliegli facevano lì in quel mentre che lui saliva le scale del palazzo; e sul pianerottolo gli viensano incontro il Re e la Regina con le lagrime agli occhi: ma lui nun ci fu versi che si lassasse baciare da su' madre; e lei 'gli era mezzo disperata e nun si poteva capacitare che il su' figliolo fussi tanto insenza core. Lui però gli disse, per rabbonirla, che ce l'aveva una ragione e che gli perdonassi, perché poi a su' tempo si sarebbe lassato baciare a su' piacimento. Insomma, finiti i complimenti, si messano a cena, e in quel mentre che mangiavano Giannino arraccontò la su' vita, e che aveva trovo una bella sposa, e che sarebbe andato a pigliarla nell'osteria assieme a tutta la Corte e con la carrozza e i cavalli del Re; e doppo, quando fu tardi, ché stiedano dimolto a tavola, i servitori gli accompagnorno ognuno alla sua cammera per dormire.
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