A quel buggianchio che lui faceva, coreano a vedere quel che era successo. E Giannino gli arraccontò i discorsi che aveva sentuto da' piccioni 'n sulla finestra, e che loro erano stati quelli che gli aveano fatto arrammentare la su' sposa Prezzemolina dibandonata all'osteria a motivo de' baci della su' mamma e della maladizione dell'Orco.
- Presto, - dice, - si vadia con le carrozze a cercare la Prezzemolina.
Insenza indugio attaccorno i cavalli, e tutta la Corte andette a pigliare la Prezzemolina e la portorno 'n trionfo al palazzo, addove si feciano le nozze con gran feste, giostre e desinari, e con invito a tutte le persone del Regno. E accosì finirno le pene della Prezzemolina, e lei stiede allegra e contenta col su' sposo insino a che campò.
NOVELLA XIX
Il Figliuolo del Mercante di Milano
(Raccontata da Ferdinando Giovannini sarto)
C'era una volta, in ne' tempi antichi, un mercante di Milano, che aveva moglie e du' figlioli: lui preferiva il maggiore, perché più grande e ormai capace d'aitarlo ne' su' traffichi; a quell'altro più piccolo il mercante nun gli voleva male, ma siccome era quasimente un bambinuccio, nun lo tieneva di par suo e lo lassava da parte insenza pensarci su dimolto. Questo mercante de' quattrini n'aveva a dovizia, e possessi, e però si trattava da signore, e nun badava agli 'nteressi minuti, bensì a de' negozi di guadagno smenso, pigliava degli accolli e cose simili da crescere il suo in un mumento: accosì ne' giorni che ora si raccontano, il mercante andeva in Francia per un lavoro di fabbriche e aveva fatto i su' calcoli a tavolino che la 'ntrapresa doveva portargli un frutto macicano.
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