Doppo camminato accosì per un po' di tempo a caso, Menichino principiò a pensare:
- Oh! che nun sarebbe meglio s'i' ritornassi a casa mia in ficura di signore, vedere se tutti èn vivi e se me e' m'hanno smenticato? 'Gnamo, questa sarà la prima prova della verga che il Mago m'ha regalo.
Detto fatto, picchia la verga 'n terra, e subbito sente Menichino una voce:
- Comandi!
Arrisponde lui:
- Comando la carrozza con tiro a quattro, servitori, e staffieri e vestuari da gran signore.
E di repente apparisce tutto quello che lui bramava; sicché monta 'n carrozza, i servitori gli dan di braccio, lo rivestano alla moda, e po' via! a galoppo serrato per insino alla città di Milano insenza fermarsi. Guà! i cavalli gli eran fatati e la strada la fecian'a volo.
Arrivo che fu a Milano, i sua nel solito palazzo non ci stevan più; su' padre 'nvece di [186] guadagnare nell'accollo di Francia s'era lasso mettere 'n mezzo da degl'imbroglioni più furbi di lui e aveva quasimente perso tutta la su' ricchezza, e gli era manco il credito; sicché lui con la famiglia fu ubbligato per forza a andare a pigione in una casaccia 'n disparte, e lì camparsene alla meglio. Menichino l'andette a cercare, e ognuno rimané della fortuna che disse aver 'uta ne' su' viaggi; ma della verga nun ne tiense parola; sibbene volse che tutti di casa sua abitasseno con seco in un gran palazzo che lui aveva fatto apparire per virtù d'incanto, e diede a intendere che di su' ordine fosse stato fabbricato da de' manifattori dimolto 'sperti nel mestieri: e dientro ugni cosa stramoggiava; la dovizia era smensa; robbe, vestuari, mobiglie, cavalli, servitori e cammeriere di tutti i generi, e quattrini a monti.
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