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      Come vincitore della giostra in tutti e tre i giorni vo' dovete sposare la mi' figliola e diventare l'erede del Regno, quando nun ci sieno de' taccoli in contrario.
      - Decco, - Menichino gli arrepricò, - de' taccoli di birbante faccio giuro di nun portarne punti addosso. In ugni mo', stia lei, la Principessa e la Corte a sentire la mi' storia, e poi giudichino s'i' son degno di questa bella fortuna.
      E subbito Menichino sieduto sopra un panchetto disse tutte le su' avventure, ma nel medesimo momento s'accorgette che dimolti in nell'ascoltare rastiavan la gola o stropicciavano 'l solaio co' piedi.
      Dice il Re, doppo che Menichino 'gli ebbe finito il su' discorso:
      - Dunque, vo' nun siete cavaglieri di nascimento, [190] ma figliolo d'un mercante di Milano, e ugni bene vi cade per prutezione d'incanto. E se lo 'ncanto si sperde, che ne sarà di voi e delle vostre ricchezze?
      Anco la Principessa scramò:
      - Badi, signor padre, in che risico lei m'ha messo col su' editto per la giostra!
      E i Baroni all'intorno protestavano che un da meno di loro per Sovrano nun intendevano d'accettarlo: e siccome principiava un gran brusio per la sala, il Re comandò che stessano zitti, perché credeva d'aver trovo un rimedio da contentarsene ognuno, e però s'arrivolse a Menichino con una proposta:
      - Nun c'è un dubbio; per le parole del mi' bando e per la vostra vincita la mi' figliola bisogna che sia vostra sposa e voi l'erede del Regno: ma i' ho paura che 'nvece di ricavarne un vantaggio e una sorte, si risichi tutti d'avere a ridosso di gran disgrazie.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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