Pagina (269/665)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Se loro vi volessin bene, nun vi porterebbano i vostri fratelli degli animali morti soltanto, bensì il Canto e il Sòno della Sara Sibilla. Quello davvero sarebbe un bel regalo!
      Alla ragazza (si sa, le donne son tutte compagne) quelle parole della vecchia gli messano il foco 'n corpo per la [201] smania d'avere quel regalo; sicché dunque quando i su' fratelli tornorno da caccia, lei non era più allegra e contenta al solito. Dicon loro:
      - Oh! che hai? T'è egli intravvienuta qualche disgrazia?
      - No.
      - Ti senti male? Ti dole 'l corpo?
      - No, no.
      - Oh! e dunque, che ha' te di novo?
      - I' hoe che vo' nun mi volete tutto quel bene che vo' dite.
      - Come nun ti si voi bene? Che ti manch'egli?
      - Cari fratelli, mi manca il Canto e il Sòno della Sara Sibilla, e se vo' mi volete bene, andatemelo a prendere.
      - Ma 'n dov'è questo Canto e Sòno? Se no' si sapess'in dov'è, fuss'anco 'n capo al mondo, s'anderà per esso, perché te sia contenta.
      - Ma! i' nun lo so. Eppure, esserci ci ha da essere. Me l'ha detto una che lo sapeva. Il su' logo però nun me l'ha detto.
      Insomma, per nun vederla a quel mo' appassionata la sorella e anco avean loro 'mprumesso all'Eremita d'ubbidirla 'n tutto, il fratello maggiore delibberò d'andare il primo a cercarlo, se ma' lo trovava, il Canto e il Sòno della Sara Sibilla, e 'nnanzi di partire lui mettiede sur una tavola una boccia d'acqua chiara e disse:
      - Se quest'acqua s'intorbisce, vole dire ch'i' sono o sperso o morto, e che nun torno più. Addio.
      Parte accosì il fratel maggiore e camminò dimolti giorni, insino a che viense a un logo, dove c'era un vecchino:


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Canto Sòno Sara Sibilla Canto Sòno Sara Sibilla Canto Sòno Eremita Canto Sòno Sara Sibilla