Quando arrivorno a un bosco, Fidati del pane nun n'aveva più, e Nun-ti-Fidare steva mangiando allegramente insenz'accuparsi dell'appetito del su' fratello, abbeneché vedessi che lui pativa.
Finalmente Fidati s'allentò a chiedergliene un boccone.
Dice Nun-ti-Fidare:
- Magari! Sì, te ne do del mi' pane, ma a patto che tu ti cavi un occhio; insennennò, crepa, a me nun me ne' mporta.
Dice Fidati:
- E po' tu mi lassi, nun è vero? Ma i' vo' stare con teco.
- Che! cavati un occhio, e il pane tu l'arai, e nemmanco ti dibandono, - gli arrispose quel maligno.
Insomma, se volse il pane, bisognò che Fidati si cavassi netto un occhio.
[219] Doppo camminato dell'altro, deccoteli sollo a una quercia, e Fidati, che col su' occhio solo vedeva Nun-ti-Fidare che mangiava, gli domandò un altro pezzo di pane.
Dice Nun-ti-Fidare:
- Magari! A patto che tu ti cavi l'occhio che l'è resto, e insennonnò il pane me lo 'ngollo tutto per me.
Dice Fidati:
- E po' tu mi lassi qui cieco in questo bosco e nun mi meni con teco, nun è vero?
- Che! - arrisponde Nun-ti-Fidare. - Quando tu sie' cieco, ti piglio per la mana e si va a cercar di limosina, e accosì no' siem sicuri di guadagnarlo il campamento. Animo, sbrìgati! se il boccon di pane ti garba di averlo.
Ubbligato dalla fame, lo sciaurato di Fidati dovette accomidarsi alla prutenzione del su' fratello, e con una ditata si cavò anco quell'altr'occhio e rimanette cieco per l'affatto; ma quel birbone di Nun-ti-Fidare, a male brighe che lo vedde ridutto a quel mo', fuggì via a gambe per il bosco e lassò Fidati solo lì a siedere sotto alla quercia.
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