Fidati gli buttò in nel cappello una muneta d'oro a Nun-ti-Fidare e seguitò il su' viaggio insenza dirgli una parola sola.
'Gli era una muneta di Leopoldo, perché a que' tempi nun usavano questi cenciacci di fogli sudici che gli usan ora.
Nun-ti-Fidare con quel regalo rimase quasimente di stucco, e il giorno doppo arritornò al solito posto per averne un'altra delle munete; ma anco allora Fidati nun gli disse nulla.
Ci viense il terzo giorno Nun-ti-Fidare nel viale, e Fidati che aveva del bon core nun poteva patire che lui fuss'in quelle miserie, abbeneché gli avessi fatto del male, e disse tra di sé:
- I' vo' rendere bene per male, - e però quando Nun-ti-Fidare gli sporse il cappello, perché ci buttassi la muneta, gli addimandò: - Te nun ti chiami Nun-ti-Fidare?
Scrama Nun-ti-Fidare:
- Signorsì. Ma lei come mi cognosce, s'i' nun son di questi loghi?
Arrisponde Fidati:
- Piuttosto te, che nun mi ricognosci. I' sono il tu' fratello Fidati, che te dibandonasti cieco sotto a quella quercia.
Dice Nun-ti-Fidare:
- Per giolino! O come te ha' fatto a ricuperare la vista degli occhi e avere questo tocco [222] di fortuna?
- Eh! le cose andorno così e così, - gli arrispose Fidati, e gli fece tutto il racconto di quel che gli era successo dal mumento che era rimaso solo in nel bosco.
A male brighe che Nun-ti-Fidare sentette in che maniera Fidati aveva fatto fortuna, nun volse nemmanco accomidarsi alle profferte del su' fratello, ma delibberò d'andare anco lui sotto la quercia del bosco, e lì vedere se quelle Streghe gl'insegnassino il modo d'arricchire; ma del proverbio: "Nun fare agli altri quel che nun voi che sia fatto a tene", Nun-ti-Fidare nun se l'arrammentò quando più lui n'avea di bisogno.
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