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      Arrisponde il camberieri:
      - C'è un omo a posta che cerca servitori per gli altri. Se vi garba, tra poco lui ha da vienir qui, vo' potete parlarne con seco.
      L'omo all'ora solita nentrò nell'albergo, e le du' donne gli manifestorno il su' pensieri.
      Dice quell'omo:
      - Oh! Appunto manca il coco e il camberieri al nostro Governatore novo della città. I' vi metterò lì tutt'addua.
      Fatto dunque e' patti, la figliola del ciabattino pigliò il posto di coco, e la su' camberiera quello di camberieri; ma, né Pietro ricognobbe loro, né loro ricognobban punto Pietro.
      [231] Passato che fu diverso tempo, dice un giorno Pietro alla su' moglie, la figliola del Governatore:
      - Oggi a desinare i' nun ci sono; e' m'hanno invito fora certi signori e ti lasso sola.
      - Guà! fa' pure il piacer tuo, - arrispose la moglie.
      - I' anderò, per nun m'annoiare 'n casa, alla villa del mi' babbo a starci qualche po' di giorni e a tienergli compagnia.
      E loro feciano accosì, e ognuno per i su' versi.
      In nel palazzo gli eran rimasi il coco e il camberieri, ovverosia, quelle du' donne travestite a quel mo'.
      Dice il coco al camberieri:
      - I' vo' pulire per bene la cucina oggi che i padroni nun c'ènno. Tienmi un po' quest'anello che mi diede il mi' sposo quando ci si prese, i' non lo vorre' sciupare.
      Il camberieri prendette l'anello e per nun isperderlo se lo mettiede nel dito, e poi lui pure salì la scala per rifare la cammera de' padroni; ma lì, per nun isgraffiarlo, l'anello se lo cavò di dito e lo posò in sul cassettone con l'idea di ripigliarlo finito le faccende; in iscambio lo smenticò in quel posto.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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