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      Per me nun sarebbe carità lasciargli morire.
      - Sì sì, - scramò la moglie, - facciam pure accosì. Si pole anco ritrovare di chi loro sono.
      Del tempo ne passò, e 'ntanto i bambini crescevano a vista d'occhio, ma belli, che avevano la cera del gran signore dipinta sul viso; ma più che crescevano, e la mugnaia gli aveva a noia. Nun gli poteva soffrire lei a paragone de' su' figlioli veri, perché loro gli eran bastardi; sicché gli mandava fora a guardare i maiali, e alle bambine gli deva della stoppaccia liscosa a filare, e [242] quando le tornavano a casa la sera, se i fusi nun gli vedeva pieni bene, la mugnaia glieli sbatteva in sulle mane da farle piagnere; e del pane e del companatico a que' poeri bambini gliene toccava appena per tienersi ritti.
      I bambini che nun sapevano chi fusse il su' babbo vero e la su' mamma vera, ma si credevano figlioli di que' mugnai, eran disperati e si struggevano 'n lagrime per esser tanto maltrattati, e delle volte tra di loro si consigliavano come fare; ma il rimedio nun c'era verso che loro lo trovassino, sicché i su' giorni gli passavano insenza consolazione.
      Un bel dì, che più del solito s'allontanorno da casa co' maiali, deccoti arrivano a un rio e lì siedala ci steva una vecchina.
      Dice:
      - Bambini, chi siete? che fate e addove andate?
      Arrisponde il bambino:
      - Oh! che volete, nonna, no' siemo de' disgraziati. La mamma ci tratta male insenza che no' si sappia 'l perché, e però no' si mena una vita disperata a far pascere questi maiali, e quando po' si torna a casa 'gli è miracolo se nun se ne tocca.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665