A quello spettacolo i bambini si messano a piagnere e a urlare che pareva il finimondo; e urla e piagni, che nun c'era versi di [246] fargli chetare, corse tutta la Corte assiem col Re. Tutt'a un tratto la bambina maggiore scrama:
- Deccolo il vero mumento d'aprire la scatolina, che un più gran dispiacere di questo nun ci poteva succedere.
Tira fora di tasca la scatolina, e a mala pena che l'ebbe spalancata scappa via un vago uccellino, che si mette a volare per tutte le stanze del palazzo. Allora si che i bambini urlavano e piagnevano più che mai, perché quell'uccellino 'gli era scappato via, e si messan tutti a corrirgli dreto; ma era impossibile d'acchiapparlo; sicché vola di qui, vola di là, l'uccellino nun si fermò che 'n cucina sopra un armadio alto e principiò a cantare:
Piulì, piulì, piulì!
La vostra mamma è qui.
Il Re in nel sentir quel canto rimanette tutto sconfuso e ratturbato. Dice:
- Oh! che vole dire quest'uccellino?
E in quel mentre l'uccellino volò 'n sulla finestrina in dov'era murata la moglie del Re, e daccapo:
Piulì, piulì, piulì!
La vostra mamma è qui.
Dice il Re:
- Presto! comando che vengano i muratori e cavino da quella buca la mi' moglie.
I muratori dunque viensano subbito e col martello smurorno quella disgraziata, che era stata tant'anni a quel modo serrata, e nun aveva più addosso che la pelle e l'ossa, e in sulle gambe nun ci s'arreggeva. La presano a braccia e la portorno in nel letto, e con de' brodi e delle medicine gli rinuscì dargli un po' più di fiato.
Allora il Re gli s'accostò e gli disse:
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Corte
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