- Dite 'l vero e nun abbiale temenza, ché son qua io per difendervi a tutt'omo. Com'è ita questa faccenda?
Arrispose lei:
- Maestà! il vero è che questi tre bambini sono quelli che io gli avevo imprumesso di partorire al primo parto. Lei domandi alle balie che m'assisterno chi me gli portò via dal letto e ci mettiede in scambio tre cani. Lì presente la c'era anco la Regina su' mamma; senta anco lei.
Subbito mandano a chiamare le du' balie, e loro bisognò che confessassino la verità, che la Regina vecchia per astio aveva fatto lo scambio, e che a loro gli aveva regalo de' quattrini, perché stessano zitte.
Si cerca dunque la [247] Regina, ma nun c'era modo di trovarla in nissun lato; finalmente un servitore disse che l'aveva vista bucare dientro la carbonaia a niscondersi; sicché il Re ordinò che ci mettessan foco, e a quel gran calore e fumo la vecchia dovette scappar fora, se nun volse morire affogata: ma le guardie la chiapporno e la legorno ben bene, e il Re, raunato il Tribunale de' Giudici, la fece condannare a morte e insenza misericordia gli tagliorno netta la testa. Il Re poi fece un novo sposalizio con la su' moglie e con grand'invito, e ricognobbe i su' figlioli; e da quel giorno.
Se ne stettano e se la godettanoE a me nulla mi dettano.
NOVELLA XXVIII
* Fanta-Ghirò, persona bella
(Raccontata dalla Luisa vedova Ginanni)
A' tempi antichi vivette un Re, che de' figlioli maschi nun n'aveva punti, ma soltanto tre belle ragazze che si chiamavano accosì: la prima Calorina, la mezzana Assuntina e l'ultima Fanta-Ghirò, persona bella, perché lei 'gli era la più bella di tutt'a tre.
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