Scrama il Coco:
- Senti che domande! Il Re 'gli è quello che comanda tutto lo Stato e abita in quel palazzo.
Dice Antonio:
- Come? In quel palazzo con tutte quelle finestre lui ci sta solo?
Dice il Coco:
- Già, ci sta lui solo. Lui, per codesto, arebbe anco una figliola; ma siccome lei faceva all'amore di niscosto con un cavaglieri che nun era di par suo, il Re su' padre l'ha serrata in una torre, e nun si pole né vederla, né parlargli.
Scrama Antonio:
- Poera ragazza! Con che animo lei starà lassù dientro serrata.
- Figuratevi! - arrispose il Coco.
Dice Antonio:
- Tienga: gli voglio dare questo bel mazzo di fiori a lei che ha compero tanta robba. Guà! se crede, lo mandi a quella sventurata.
- Eh! questo si potrà anco fare, - disse il Coco.
- Dunque, addio!
- Addio, e a rivederci! - arrispose Antonio, e ognuno se n'andiede per i su' versi.
Adelame aveva intanto saputo accosì, che l'Adelasia 'gli era sempre viva e carcerata dientro la torre.
Arritornato Adelame, o Antonio, che ora si voglia sopracchiamare, alla su' padrona, lui gli profferse un monte di quattrini della robba venduta, e figuratevi se quella signora 'gli stava allegra!
Dice Antonio:
- Padrona, le vendite vanno bene; ma i' ho bisogno di caricar di vantaggio. Se lei me lo permette, scambio del ciuco compero un cavallino e un barroccino, e lei vederà poi quanti ma' quattrini gli porto.
Dice la signora:
- Sì, sì, i' son contenta. Fa' come ti pare.
[258] Antonio dunque vendiede il ciuco e comperò il cavallino con il su' barroccino, e quand'ebbe da caricarlo di robba propio bona e avvistata ve la metté sopra assieme a un bel mazzo di fiori, ma toghi e appariscenti per regalargli al solito Coco; poi rifece la strada di prima, e doppo dimolti giorni deccotelo daccapo in nella su' città dinanzi al Palazzo reale.
| |
Coco Stato Antonio Coco Antonio Coco Antonio Coco Antonio Adelasia Adelame Antonio Antonio Antonio Coco Palazzo
|