Adelame vole sempre bene all'Adelasia; e se l'Adelasia è sempre del medesimo sentimento, Adelame intende menarla via con seco, se lei ha core di calarsi dalla finestra della torre. Quando questo gli garbi all'Adelasia, scriva graziata in sulla sopraccarta e la rimandi, e domani a mezzanotte Adelame sarà sotto la torre a ricevere [259] la su' Adelasia.
Figuratevi i pensieri dell'Adelasia quando lei lesse questo foglio! Lei delibberò subbito di scappare, e scrisse graziata in sulla lettera e poi la rimettiede tra' piatti, e infrattanto fece i su' preparativi per calarsi giù dalla finestra della torre: tagliò le lenzola a strisce, le annodò capo per capo e accosì gli ci viense una bella fune lunga, che arrivava insino a piè della prigione.
Il Coco poi, avuta 'n mano la lettera, il giorno doppo la diede 'n piazza a Adelame, o Antonio per finto nome, e dice:
- Deccovi, galantomo, il vostro disteso.
Arrisponde Antonio:
- Oh! che c'è egli scritto sopr'esso? Leggetemelo, via! di grazia, ch'i' nun so leggere.
Ma nun era' vero che lui nun sapeva leggere; lo faceva per furbizia da 'gnorante.
Dice il Coco:
- Guà! e' c'ène scritto graziata.
- Davvero! - scrama Antonio.
- Datemela la lettera e che Dio ve ne rimeriti, e infrattanto deccovi di mancia questo zecchino da me, per il vostro incomido; poi arerete la mancia che m'ha 'mprumesso anco quella donna. Addio, addio.
Nun istiede a perder tempo Antonio, ma va diviato in un chiassettolo e apre la lettera, e vede che l'Adelasia acconsentiva a tutto; e lui nun poteva stare alle mosse che vienisse la mezzanotte.
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