Allora il Capitano fece nentrare Adelame con l'Adelasia, e loro si buttorno a' piedi del Re a chiedere perdono; ma quando il Re gli ricognobbe, tutto incattivito sbergolò:
- Bricconi! ci siete capitati in nelle mi' mane. Ora poi sarà il tempo delle mi' vendette.
Tira fora, nel dire accosì, la spada e va per ammazzare l'Adelasia per la prima.
Germano che vedde quel furore nun potiede rattenersi, e anco lui cava la spada e l'appunta al petto del Re:
- Se nun si ferma su' Maestà e mi vole ammazzar la mamma, io in scambio ammazzerò lui.
In quel mentre il Capitano 'gli aveva agguanto il braccio del Re, e gli disse:
- Su' Maestà s'arricordi del giuramento. E poi ripensi che questo 'gli è su' sangue, e che Germano è su' nipote, e unico erede che lei ha.
Al Re a poco per volta gli sfumorno le furie, e [266] sentuto che Germano era figliolo legittimo dell'Adelasia e di Adelame, e quanti stenti e patimenti avevano loro sofferto per tant'anni, finì con perdonargli e rimettergli in nelle su' bone grazie; sicché se ne stiedero loro con il Re, e morto lui, Germano diviense padrone dello Stato.
E così termina la novella:
Ditene, se vi pare, una più bella.
NOVELLA XXX
Collo di Pecora
(Raccontata dalla Luisa vedova Ginanni)
C'era una volta un Re che andeva sempre a caccia; tutti i giorni quasimente 'gli era fora pe' boschi rieto alla salvaggina; ci aveva lui una gran passione a questo mestieri; e tutti i giorni riscontrava di sicuro una vecchina col su' cappellino di paglia, il su' grembiulino di bucato; una vacchina linda e garbosa, che propio a vederla soltanto faceva piacere, e questa vecchina al Re gli domandava la lemosina:
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