Anco la sera doppo, abbeneché ci mettessi tutto lo 'ngegno, nun ci fu verso che il giovanotto fusse bravo a scoprire quella che andeva a tienergli compagnia dientro al letto.
Allora lui pensò di preparare un moccolino e far le finte di dormire forte; e difatto, la notte finiti i soliti complimenti il giovanotto ficurava di russare a bono, e quando s'accorgette che la donna 'gli era addormita davvero, pian pianino accese il moccolo e tirò giù le lenzola.
Che stupore! Delle donne a quel mo' in nel mondo nun se ne trovano! Co' capelli biondi come l'oro, fresca rosata, pienotta e fatta proprio con lo scarpello!
Il giovanotto chinato su lei la divorava con gli occhi; ma per su' disgrazia nun abbadò al moccolino, e una gocciola di cera brucente viense a cascare in sullo stommaco di quella bellezza, che si riscoté e si svegliò.
Scrama tutta impermalita:
- Briccone! tu m'ha' tradito. Sie' stato troppo curioso e la contentezza d'avermi 'n segreto nun t'è bastata. Dunque ti [290] dibandono. No più palazzo, no più mangiare né bere, e me tu non mi vedra' ma' più in questi loghi.
Dice lui:
- Vi correrò rieto 'n capo al mondo. Perdonatemi, via!
Ma quella gli arrispose:
- Che! Ma se te vo' riavermi, vieni a cercarmi dov'i' sto. I' sto nel Paradiso Terrestre. Ma bada, per arrivare insin là 'gli è difficile. C'è da valicare un ponte sottile sottile, e tre fabbri sotto gli archi fanno la guardia e bucano con un chiodo arroventato il temerario che s'arristia all'intrapresa. Pure, se ti rinusce di passare, doppo c'è un giardino, poi una viottola e 'n fondo un palazzo; quello 'gli è il mi' palazzo.
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Paradiso Terrestre
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