Abbi giudizio, perch'i' nun fo per celia.
Con queste paure sempre 'n mente la poer'Oliva dové 'nfingersi ebrea in nel pubblico; bensì lei diceva l'Uffizio della Madonna e le Letanie serrata 'n cambera sua e in quel mentre la camberiera 'gli abbadava che il su' babbo nun appariss'all'improvviso.
Ma fu tutto inutile, perché l'Ebreo un giorno e' la trovò l'Uliva in sull'inginocchiatoio con quel libro aperto dinanzi, e subbito con rabbia glielo prendette e scaraventò dientro al foco, e doppo a lei 'gli randolò un carico di legnate insenza misericordia.
Nunistante per questo cattivo trattamento di su' padre l'Uliva nun si sbigottì, e dalla camberiera fida se ne fece comperare un altro de' libri compagno a quello di prima e seguitava a leggerlo per su' conforto.
Ma l'Ebreo pur troppo steva in sospetto contro la su' figliola, e daccapo la scoperse nell'appartamento con il libro, sicché a quella vista inviperito, nun istiede a dire, che c'è? Il libro al solito glielo scaraventò 'n mezzo al foco, e menata per forza l'Uliva in dove c'era un pancone, lì con una coltellaccia gli mozzò netto tutt'addua le mane, e doppo a spintoni la mettiede fora di casa sino a un bosco lontano, e lì ce la lassò dibandonata con la su' maladizione.
La sciaurata dell'Uliva era mezza morta per gli strapazzi e il sangue perso, e di più pativa per la fame e per la sete, e per via delle mane tagliate nun poteva aitarsi in nissun modo, epperò si raccomandava l'anima a Dio concredendo di finirla per sempre da un mumento all'altro; quando in nell'alzar gli occhi gli parse di vedere tra gli alberi un gran fabbricato, e [327] andette in quel verso con la speranza di chiedere un po' di carità. Era il palazzo d'un Re, ma tutto all'intorno serrato da un gran muraglione alto e insenza porte, e dientro con un bel giardino e un frutteto, e dalla cresta del muraglione nusciva fora un pero burè carico di pera mature.
| |
Oliva Uffizio Madonna Letanie Ebreo Uliva Uliva Ebreo Uliva Uliva Dio
|