Pagina (429/665)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Scrama l'Oliva:
      - Oh! se almanco mi toccasse una di queste pera! Ma come si fa a arrivarle?
      In quel mentre che lei diceva accosì e sospirava dalla brama di que' frutti, deccoti a un tratto si spalanca il muraglione e il pero abbassa giù le rame, sicché l'Oliva con la su' bocca potiede insenza coglierle mangiare dimolte pera, e quando fu satolla riviense nel bosco e il muraglione arritornò al su' posto.
      Scoperto dunque il miracolo, l'Uliva tutti i giorni all'undici desinava con quelle pera, e la notte dormiva alla meglio nel folto della macchia.
      Ma il Re una mattina volse anco lui assaggiare di quella rarità di frutta, e comandò al su' servitore d'andare a pigliarne qualcuna. Il servitore ubbidiente scese giù nel giardino, e visto lo sperpero delle pera rimanette istupidito e corse dal Re a raccontargli il fatto.
      Dice il Re:
      - C'è qualche animale che salta di notte il muraglione e nentra a rubbarmi le pera. Lo pagherò io.
      Con l'assinto d'acchiapparlo l'animale malestroso il Re e il su' servitore perdettan dimolte nottate in guardia del pero, eppure le frutta mancavan tavìa o gli eran morsecchiate qua e là giro giro, e nun scopersano il malfattore. Lo credo! All'undici nun gli viense 'n capo di badarlo il pero, che allora ci andeva l'Uliva.
      Sicché il Re finalmente fece in quelle vicinanze un capanno di frasche e ci si niscondette per bene con uno stioppo carico, con l'idea di tirare sul ladro, qualunque gli fusse capitato dinanzi. E steva già lui da un pezzo lì, quando al sono dell'undici vede il muraglione che si spalanca e il pero che abbassa giù le rame, e nentrare l'Uliva che con la su' bocca principiò a mordere ora una pera, ora un'altra.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Oliva Oliva Uliva Uliva Uliva