- Tappeti fini! [336] Chi vole de' be' tappeti?
S'affaccia, e il tappetaio gli domanda:
- Vole comperare un bel tappeto?
Dice lui:
- Che n'ho io a fare? In nel mi' palazzo di tappeti c'è pieno per insino 'n cucina.
Ma il tappetaio gli arrispose:
- Pol essere; ma de' tappeti con la virtù di questi che qui nun gli possiede dicerto, e ci scommetto.
Dice il Principe:
- Oh! che virtù gli hanno i vostri tappeti?
- Gli hanno la virtù, - arrispose il tappetaio, - che quando ci si mette su i piedi e' si fa cento miglia al giorno.
A questa nova scrama il Principe:
- Decco una maraviglia! Quanto ne volete, galantomo, d'uno?
Dice il tappetaio:
- Cento scudi tondi, nemmanco un quattrino di meno.
- Sta bene e i' lo compero, - disse il Principe, e tirata fora la borsa gli contò subbito i cento scudi; poi prendette il tappeto, ci mette i piedi su, e via, in verso l'osteria alla sforcatura della strada.
I su' fratelli nun c'erano per anco arrivi.
Il fratello mezzano in quell'istesso tempo 'gli aveva girandolato quant'uno Zingaro, ma nun aveva neppure lui avuto la sorte di scontrarsi in un regalo degno della vittoria, e quasimente era sgomento, perché già all'ultimo mese del fissato; steva soprappensieri, e a un tratto sente bociare:
- Canocchiali perfetti. Canocchiali di bona qualità, ohé! chi gli compera?
Va dunque il Principe per vedere chi fusse il mercante, e questi gli domanda:
- Signorino, che gli garberebbe un canocchiale?
Dice il Principe:
- Che n'ho io a fare? A casa mia de' canocchiali, e delle meglio fabbriche, ce n'è a dovizia.
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