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      Ma questa ragazza, che nimo l'aveva volsuta, l'aschero per la voglia del marito se la mangiava ugni sempre, epperò, aveva il core cattivo e cercava di metter su le bambine contro la su' mamma per astio.
      Dice:
      - Bambine! Vi vole bene la mamma?
      - Sì, che ci vole bene, - gli arrisposano.
      E lei:
      - Ma come ve n'accorgete? Che vi dà qualcosa, de' regali?
      - Sì, ugni tanto la mamma ci dà i fichi-secchi del cassone, - dissan le bambine.
      - Poere bambine!... - scramò la maestra.
      - Se vo' fossi mia, i' ve gli dare' ugni dì i fichi-secchi, e po' vi pettinerei, vi compererei de' be' vestitini, una pezzolina di seta da collo e tante cose da esser contente.
      Domandò allora la Rosina, la più piccola delle bambine:
      - Oh! come si fa?
      Dice la maestra:
      - Fa' accosì. Quando la mamma va al cassone per i fichi-secchi, te serrala dientro, e doppo vederai che ti tocca tutto quel ch'i' ho detto.
      La bambina innocente di queste malizie, una volta che la su' mamma andette al cassone a cercare i fichi-secchi per darglieli e tieneva il capo giù 'n fondo, gli buttò addosso il coperchio, che gli sbattiede in sul nodo del collo, sicché quella poera donna rimane morta stecchita; e siccome nel listesso tempo lei era ruzzolata dientro la cassa, la Rosina lesta la [349] serrò a chiave 'nsenza pensare d'aver fatto punto del male; poi raccontò alla maestra la su' bella azione, e la maestra scramò:
      - Brava la mi' bambina! - e gongolava dall'allegrezza, ma nun lo deva a divedere.
      Deccoti che 'l babbo la sera arritorna dal su' lavoro per cenare.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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