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      Ma nun vole dire. Stasera doppo cena, che tu la meni più lontano e poer'a te! se nun ubbidisci.
      A quel bue di marito gli conviense piegare 'l capo, e la sera assieme alla Rosina arritornò in nel bosco per lassarla lì: la Rosina al solito scaricava di niscosto della cendere 'n terra per poi ritrovar la strada a giorno, come difatto successe, sicché lei deccola che apparse a casa in nel mentre che la matrigna scodellava la minestra di cavolo, e siccome ce n'era una scodella d'avanzo, disse:
      - Se la Rosina fusse qui, toccava a lei.
      - I' vi sono, apritemi, ch'i' ho fame, - bociò la Rosina d'in su l'uscio.
      La matrigna in nel vederla la Rosina gliene disse al su' marito più che potiede:
      - Bugiardone, 'gnorante! Oh! che credi di mettermi 'n mezzo me? Che stasera doppo cena tu la rimeni dientro al bosco questa sfacciata, e' portami una su' mana per prova dell'ubbidienza, e insennonò vederai ch'i' ti pago io a mi' modo.
      E nun ci fo versi d'abbonirla quella matrignaccia birbona, ché lei per la rabbia gli scaraventò per insino un piatto nel grugno al su' omo, perché lui si chetassi dal lamentarsi e piagnere, e quando fu notte, quell'allocco dové di riffa pigliarsi con seco la bambina e via! a piedi al solito bosco.
      Ma la Rosina scambio di scaricare della sembola, oppuramente della cendere in nel camminare, scaricava del panico, e arriva sotto la quercia s'addormì dalla stracchezza tanto forte, che nemmanco sentiede quando il su' babbo con un coltellaccio gli tagliò la manina e doppo averla ben bene baciata fuggi più lesto del vento.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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