[356] In nel mare la Rosina ci stiede da undici mesi, e oramai quasimente non aveva più né da mangiare né da bere, e a ugni mumento s'aspettava di morire dalla pena e dalla fame; ma un giorno deccoti comincia a tirare forte 'l vento, e la cassa viense portata in sulla spiaggia d'un'isola, addove c'erano tre poere donne che lavavano il bucato.
Loro crederno che la cassa fusse piena di quattrini e di robbe di valore, sicché acciaccinate con delle pertiche fecian di tutto per aprirla e restorno in nel vedere che dientro c'era la Rosina e le su' creature mezzo svienute. Subbito la messan fora perché rinviolissano, e in quel mentre deccoti apparisce la Vecchina del bosco, che disse:
- Donnine! Pigliatela con voi questa sposa co' bambini e custoditela, e poi vederete che del bene nun ve ne mancherà. A chi fa bene pol esser sicuro che gli vien del bene.
Dunque le tre donne la Rosina e i bambini gli menorno con seco nella su' casuccia rieto le mura e gli cercavan di pane per il campamento, e la Rosina lavorava per fora, e accosì guadagnava per pagare la pigione e le fatiche di quelle lavandaie.
Un giorno domanda la Rosina:
- Che città è questa dove no' siemo?
- È una città rovinata dalla guerra, - gli dissano le tre donne, - e c'è un Re forastiero che vinse tutte le battaglie. Ma per una disgrazia che gli è successa 'n casa sua, nun c'è per anco volsuto ritornare e abita qui da dimolto tempo.
A queste parole la Rosina si sentiede sobbalzare 'l core, e a forza di ricerche finalmente viense a cognoscere, che quel Re forastiero 'gli era appunto il su' propio marito; nunistante stiede zitta per nun farsi scoprire, e tanto 'gli aspettò, ché i su' bambini diviensano grandi abbastanza da poter camminare e parlare diviato e andarsene girelloni per la città da sé soli.
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