Pagina (471/665)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Dice il camberieri:
      - Il Re mi' padrone vole sapere, perché questi bambini gli han detto: "Lei è il mi' babbo."
      Arrispose la Rosina:
      - Loro gli han detto accosì, perché è vero. Domandategli da parte mia a Sua Maestà, se lui era ammattito quando scrisse ch'i' fussi bruciata assieme co' mi' figlioli! Deccogli qui i mostri orrendi ch'i' feci.
      A male brighe che il Re sentiede l'ambasciata della Rosina la volse vedere, e lei si buttò 'n ginocchioni e scramò:
      - Tutti questi mali m'èn' successi per gastigo dell'ammazzamento della mamma, abbeneché nun fussi capace di capirlo allora 'l male. Ma che nun è vero quel che m'hann'apposto de' mostri, lei, Maestà, se n'accorge da sé co' su' occhi.
      Insomma si scoprirno tutt'i tradimenti della Regina vecchia, e anco il postiglione s'arricordò che aveva dormito in nel convento e che dicerto lì dientro la Regina gli scambiava le lettere della Corte con quelle sue false.
      Doppo, il Re con gran treno e grandi allegrie fece ritorno a casa sua, e prima si fermò al convento per ragionare con su' madre:
      - Oh! che sie' tornato! - gli scrama un po' 'n sospetto che lui potessi cognoscere tutte le su' billère.
      Dice il Re:
      - Sicuro che son torno, e assieme alla Rosina e a' mi' bambini che ho ritrovo. Ma lei come fu [358] ardita di scrivere tante bugie? Pare propio 'mpossibile.
      E 'nsenza misericordia il Re 'gli ordinò che la su' mamma con tutte le monache d'accordo l'arrestassin le guardie, e ammucchiata una gran, catasta di stipa 'n sulla piazza le fece bruciare vive addirittura.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Rosina Sua Maestà Rosina Maestà Regina Regina Corte Rosina