La prima operazione fu di tirar su la lapida della sepoltura, e una volta spalancata nimo ci voleva bucare:
- Va' te.
- No, va' piuttosto te.
- Ma io co' morti nun mi ce la dico.
Insomma gli avevan tutti paura di bucar giù a rubbare il Vescovo, sicché da ultimo obbligorno Paolino a calarsi dientro la sepoltura, se lui nun voleva buscarne e anche essere ammazzato; i ladri gli aspettavano di fora quel che Paolino gli porgeva via via.
Dice:
- Decco la mitera.
Poi:
- Decco il bordone.
Ma l'anello se lo niscose 'n bocca, e po' disse:
- L'anello i' nun lo trovo.
Scrama un ladro:
- Come nun lo trovi? Eppure l'ha da avere 'n dito.
E Paolino:
- E' nun c'è.
Lo credo! Lo tieneva lui 'n bocca.
Cominciorno a leticare:
- Sì, c'è.
- No, nun c'è; - che finalmente i ladri dissano:
- Dunque, se non [370] c'è, e te rimani costì a cercarlo, - e riserrorno la lapida, lassando quel disgraziato di Paolino assieme al morto.
Paolino 'n quella sepoltura si diede a disperarsi, perché 'gli era 'mpossibile che da sé solo lui potessi aprire la buca; e badava a abbracciare il Vescovo e ugnolava:
- Oh! poer'a me! Ora mi toccherà a morir qui di fame. Oh! l'ho uta la fiera e la cavalla!
Ma 'n quel mentre gli parse di sentire delle voci e uno scarpiccìo di sopra alla lapida, sicché zitto e acquattato 'gli aspettava di vedere chi fussano, e s'accorgé che facevano di tutto per ispalancare la sepoltura.
Spalancata che fu, sente uno che dice:
- Scendi te.
E un altro arrispondeva:
- Io noe, de' morti i' n'ho paura.
Insomma, gli erano degli altri ladri vienuti per rubbare le ricchezze del Vescovo morto.
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