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      Tirò 'a quel mentre fora una mela e la partì in nel mezzo, e ne porgette uno [380] spicchio a su' madre, perché la mangiassi; e la Regina, a male brighe che l'ebbe ingolla, diviense cieca per l'affatto.
      Dice Andreino:
      - Nun vi sgomentate, ché con un po' di quest'acqua vo' ci rivedete lume, e anco 'l babbo riacquisterà la vista degli occhi accosì.
      Ma fu tutto inutile; l'acqua della bottiglia di Andremo nun era quella bona, e a lui nun gli rinuscì farlo il miracolo, sicché doppo aver tempestato un bel pezzo, la mamma piagneva, il babbo s'arrabbiava e lui era sgomento, e nun sapeva raccapezzarsi di questo caso; i fratelli però saltorno su a un tratto e dissano:
      - Quest'accade, perché l'acqua della Regina Marmotta s'è trova noi e no lui; e deccola qui.
      E avendo loro bagnato gli occhi del padre e della madre con l'acqua vera della Regina Marmotta, gli occhi a que' du' vecchi gli arritornorno a vederci come prima.
      I' nun starò nemmanco a raccontarlo tutto il buggianchìo che nascette: Andreino 'gli urlava contro a' fratelli, chiamandogli birboni e traditori; i fratelli perfidiavano a farlo apparire per un bugiardo; e siccome in nel leticare e per la gran rabbia della birbonata lui perdette il filo delle ragioni, il Re Massimiliano imbrogliato finì con credere alle parole di Gugliermo, di Giovanni e delle su' spose, e diede il barbaro comando che Andreino fuss'ammazzato insenza misericordia.
      Chiamò dunque du' soldati e gli disse:
      - Menate questo figliolo 'ngrato dientro la macchia e che sia morto, e per prova voglio che mi riportiate il su' core.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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