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      Ma ora 'gli è tempo d'arricordarsi di quella fanciulla reale lassata da Andreino nel palazzo dell'Isola del Pianto doppo averci dormito assieme una notte insenza che lei ma' si destassi.
      Doppo nove mesi se ne veddan gli effetti, perché lei parturì un bel bambino, e in nel partorirlo si scionnò, e con seco tutta la città e tutto quel paese riviense alla vita, rotto l'incantesimo con che per astio l'aveva lego la Fata Morgana.
      La leggiadra Regina a male brighe soccallati gli occhi, disse:
      - Chi pole essere stato quello che 'gli ebbe il core di vienir sin qui a godersi delle mi' bellezze, e accosì sciogliere dal sonno 'ncantato me e tutti i cari sudditi mia?
      Una delle damigelle in nel sentire la domanda della Regina gli porgette il foglio trovo in sul tavolino, sicché lei viense a cognoscere, che l'autore di tanto bene si chiamava Andreino, figliolo del Re Massimiliano di Spagna.
      Subbito la Regina scrisse al Re Massimiliano, che 'nsenza 'ndugio gli mandassi Andreino, o insennonò gli arebbe mosso la guerra.
      Il Re Massimiliano, ricevuta che lui ebbe la lettera, fece chiamare i su' figlioli Gugliermo e Giovanni e gliela diede a leggere. Disse:
      - Qui come si rimedia? In che mo' questa Regina sa ch'i' ho uto un figliolo per nome Andreino? E la ragione perché lei lo vole laggiù con seco?
      I du' fratelli si trovorno dimolto 'mbrogliati a rispondere; ma poi fattosi un animo per nun essere scoperti, s'intesano accosì a accenni, e Gugliermo fu quello che parlò:
      - Ma queste son cose 'mpossibili a sapersi, se qualcuno nun va dalla Regina per ischiarirle.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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