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      Signor [382] padre, i' anderò io, che la strada la cognosco, a sentire per quala ragione la Regina Marmotta pretende la persona d'Andreino.
      Subbito Gugliermo con la solita nave si mettiede 'n viaggio, e questa volta gli rinuscì facile approdare alla famosa terra, perché nun c'eran più gl'incantesimi della Fata Morgana a impedirglielo.
      Arrivo, si presenta alla Regina e si prova a dargli a concredere che lui è Andreino.
      La Regina però nun volse passare da minchiona, e principia a scalzarlo con delle domande:
      - In che giorno ci vienisti qui la prima volta? La città come la trovasti allora? Noi addove ci si vedde? Che ti successe 'n questo palazzo? C'è nulla di novo 'n questa terra?
      Gugliermo nun potiede arrispondere, si perdiede di coraggio e a mala pena disse qualcosa che gli aveva racconto Andreino alla spezzata, e la Regina s'accorgette addirittura che lui voleva metterla 'n mezzo e che era un bel bugiardo; sicché lì in su du' piedi lo fece arrestare e comandò che gli tagliassino 'l capo, e che 'l capo lo conficcassino a un arpione in sulla porta della città con questa scritta: Così 'gli accade a chi è trovo 'n bugìa.
      La Regina Marmotta subbito doppo riscrisse daccapo al Re Massimiliano, che, se lui nun gli mandava Andreino, vieniva con tutto il su' esercito a movergli guerra, a bruciargli 'l Regno e distruggerlo assieme con la famiglia sua e il popolo.
      Il Re era sgomento, e principiò allora a pentirsi d'aver comandato la morte d'Andreino.
      Dice a Giovanni:
      - Ma come si fa se Andreino nun c'è più? E di Gugliermo che ne sarà egli successo?


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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