Figuratevi! Questo cotone lei nun l'ha volsuto, perché gli parse di scarto, e che le gioie ci stessino male ravvolte. Dunque lei m'ha comandato che domani gliene porti del più meglio e sopraffino. Che donna di garbo, eh! E com'era tutt'acciaccinata a pulire le stanze e a prepararvi un desinare squisito, quand'i' l'ho lassa!
Al Capo-ladro però questi be' discorsi del vecchio nun gli garbavano troppo, e s'era 'ncaponito di vedere se tra 'l cotone ci fusse qualche contrabbando; ma il più piccino de' ladri gli disse:
- Lassal andare, ché lui è tanto che ci serve e nun è capace di birbonate.
Accosì con imprumettersi di rivedersi la mattina al vecchio nun gli parse vero di frustar la bestia e nuscire dal bosco, abbeneché il Capo-ladro per sincerarsi prima della su' mossa bucassi 'n più loghi le balle del cotone con un ferro auzzo.
Per fortuna il cotone si trapana male quand'è secco, e que' disgraziati lì niscosti se la cavorno soltanto co' una bella paura di morire infilziati come rospi in nel fondo della cesta.
Insomma, come Dio volse, doppo camminato tutto quel giorno, a sera il vecchio arrivò alla città reale, e a male brighe dientro fecian subbito le guardie sbarrar la porta per sospetto di qualche assalto; e poi una grand'allegria, e la Regina poco stiede che nun cascassi morta dal contento in nel rivedere il su' figliolo che credeva gliel'avessino ammazzato i ladri.
Lui gli raccontò quel che gli era successo, e che la Caterina doveva esser la su' sposa per il gran coraggio di rinsanichirlo dalle piaghe e liberarlo dalle mane de' ladri; sicché quando la Caterina e il figliolo del Re furno stati per una settimana in cambera a riposarsi dagli strapazzi e dagli spaventi, si bandirno le nozze e con dimolte feste conclusane lo sposalizio.
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