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      - Tieni: va' a venderla questa colonna e urla forte: ma se capita qualche persona anco ricca sfondolata, te gli ha' a chiedere un prezzo disorbitante, perché nun possa comperarla la colonna; se scambio viene il Re, a lui dagliela per regalo.
      La cosa dunque successe propio accosì, e la colonna l'ebbe il Re, che comandò la mettessino in sul cassettone della su' cambera. La Caterina però nun era contenta e steva 'n sospetto che quel mobile contenessi dell'inganno, e lo disse anco al Re che ci badassi; ma il Re nun ci volse credere e gli parseno giuccate le idee della su' moglie.
      Infrattanto il Capo-ladro 'gli era ito da una vecchia, che di solito bazzicava in nella Corte per de' servizi, o a [394] portare delle granate belle, e l'acqua per lavarsi; e dice:
      - Senti, nonnina! Gli vo' tu guadagnare dieci paoli insenza fatica?
      - Oh! - gli arrispose la vecchia: - se vo' nun fate per canzonarmi, i' son pronta a ubbidirvi. Ch'i' ho io a fare?
      Dice il Capo-ladro:
      - Te pratichi in nella Corte, e la cambera della Regina giovane te l'ha' da cognoscere: dunque, i' bramo soltanto che te metta questa lettera sotto 'l capezzale del letto dal lato addove dorme 'l Re. 'Gli è una burla, nun dubitare, e' nun c'è nulla di male; e se te me lo fai 'l piacere, subbito ti do la mancia.
      La vecchia nun ci pensò più che tanto; prendette la lettera e all'ora che di consueto lei andeva alla Corte, quando nun la vedeva nissuno, la ficcò sotto 'l capezzale del letto dal lato del Re, e poi finite le su' faccende, corse a pigliare i dieci paoli da Tonino.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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