Quando il Re lo vedde il Maestro con quella faccia stralunita, dice:
- Che 'gli è successo? C'è egli qualche novità?
Dice il Maestro:
- Pur troppo, Sacra Corona. La novità è, che la Caterina s'è fatta dimolto disubbidiente, e siccome i' l'ho volsuta gridare e lei m'ha lassato ire un bel ceffone in sul grugno.
- Peggio per lei! - disse il Re. - I' gli mantiengo la mi' parola.
E 'nsenza traccheggìo dà ordine a' soldati che vadiano alla villa, menino la Caterina dientro un bosco e lì gli taglino la testa diviato, e che 'n prova d'avere ubbidito gli portino la lingua e i panni della ragazza.
Deccoti dunque che i soldati arrivano alla villa.
Dice la Caterina:
- C'è egli quache disgrazia? Che è morto il babbo?
- No, sta bene.
- È morta forse la mamma?
- Che! anco lei sta bene.
Dice la Caterina:
- Oh! dunque, che volete?
Dice il Sargente:
- S'ha un brutto comando.
- Ho da morire io? - domanda la Caterina.
Dice il Sargente:
- Pur troppo! e bisogna che s'ubbidisca il Re, e gli s'ha da portare la su' lingua e i su' panni per prova d'averla morta.
Scrama la Caterina 'nsenza sturbarsi:
- Tutto il male sia questo! Menatemi pure con voialtri, i' son pronta alla morte, quando lo comanda il Re mi' padre.
Nescono e vanno in un bosco folto, in dove c'era un tabernacolo con l'immagine della Madonna; la Caterina gli si buttò 'n ginocchioni davanti per raccomandarsi l'anima, e 'nfrattanto i soldati discorrivano tra di loro pensando se ci fusse modo di salvare quella poera sciaurata innocente e nun patire nissun gastigo.
| |
Maestro Maestro Sacra Corona Caterina Caterina Caterina Caterina Sargente Caterina Sargente Caterina Madonna Caterina
|