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      - Ah! no davvero, - scramò il giovanotto: - la strada nova è più corta e più comida, e no' si va per di lì. Vo' nun l'ate 'nteso 'l proverbio del padrone; vo' lo spiegate troppo al materiale.
      Dice l'omo:
      - Sarà; ma in ugni mo' lassatemi ch'i' vadia per la strada vecchia, e voialtri andate per la nova, se vi garba di più.
      Dissano i giovanotti:
      - Allora, siccome no' s'arriva dicerto per i primi a quest'altra fermata, no' vi s'aspetta e s'ordina la cena per tre. Siete contento?
      Arrispose l'omo:
      - Oh! per me i' so' contento, e se 'n scambio i' arrivo io per primo, la cena i' l'ordino io.
      - Bona notte, bona notte, e alla rivista doman da sera all'osteria 'n sulla crociata delle du' vie, la vecchia e la nova, - dissan sgricciando e' giovanotti, e tutti anderno a letto.
      A bruzzolo gli erano di già 'n piedi, e l'omo s'avviò per la strada vecchia in nel mentre che i du' giovanotti allegri e' nsenza pensieri pigliavano per la nova; ma 'n sulle ventiquattro l'omo arrivo al ritrovo dell'osteria 'gli aspettò 'nvano per insino alla mezzanotte per cenare co' su' paesani, che nun comparirno, e nimo gli aveva visti.
      Dice l'omo:
      - E' m'han volsuto fare qualche celia, e a quest'ora 'gli è capace che sono bell'e a casa sua.
      Sicché cenò solo e poi ascese 'n cambera a dormire.
      Si levava 'l sole, quando l'omo fu a un tratto svegliato da un vocio di gente che diceva:
      - Oh! poerini! Poeri disgraziati! Che birbonata!
      Insospettito l'omo salta da letto, apre la finestra e vede un branco tra donne e omini che ragionavano come ispaventati.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665