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      Dice:
      - Che è egli successo?
      E l'oste:
      - È successo, che du' giovanotti che tornavano di Maremma con dimolti quattrini, e' gli han trovo e' ladri per la strada nova e sono stati rubbati e ammazzati 'nsenza misericordia. Decco la Compagnia che gli porta.
      Scrama l'omo a quello spettacolo:
      [442] - Che! i' nun l'ho pago caro dieci scudi il secondo consiglio del mi' padrone.
      E non si volse più trattienere, ma saldato 'l conto all'oste fuggì via, e nun si fermò che al su' propio paese.
      E qui rimané in nel sentire un gran scampanio nun essendo festa quel giorno; e avviatosi 'n verso casa, vedde 'n sulla terrazza, e la ricognobbe diviato, la su' donna co' un prete giovane che l'abbracciava e la baciava, mentre che lei dal su' canto faceva il simile.
      All'omo gli s'avvelorno gli occhi dalla rabbia e steva per saltar su con l'accetta 'n tra le mane per gastigare quegli sfacciati, quando gli riviense a mente il terzo consiglio del padrone: La superbia della sera asserbala alla mattina, sicché s'abbonì e svoltate le spalle andiede a albergo in un'osteria per passarci la notte e 'ntanto domandar notizie della moglie.
      Accosì ideato, si siedette a cena e principiò a discorrire, come se lui fusse stato un forastiero.
      Dice:
      - Io che mo' oggi, che nun è festa, e' fanno tutto questo doppio di campane?
      Arrispose l'oste:
      - Oh! nun è nulla. Domattina grand'allegrie, sposizione 'n chiesa, baldorie e fochi la sera, pricissioni di ragazze e desinari da principi, e specialmente 'n casa della vedova. Che siete forastiero voi?


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Maremma Compagnia