Il Re si divertiva a girellare qua e là per le strade, ma nun abbadava punto alle donne, perché a lui nun glien'importava propio nulla.
Ora bisogna sapere che di faccia alla locanda c'era un bel [452] palazzo smenso da principi, e un giorno il Re chiamò il camberieri dell'albergo e gli disse:
- Di chi è quel palazzo? Chi ci abita dientro?
Arrispose il camberieri:
- Gli è il palazzo d'un mercantone ricco sfondolato di questa città, e ci sta lui con la moglie e tre figliole da marito.
Domanda il Re:
- Che son belle le ragazze?
E il camberieri:
- Nun son punto spiacenti, a quel che ho sentuto da diversi, perché loro sortan poco fora e di rado le si lassan vedere 'n pubblico.
- Come, come? - scramò il Re incuriosito.
Dice il camberieri:
- E' raccontano che la maggiore sia tanto paurosa da scappare per insino alla vista de' su' genitori; la mezzana 'n scambio 'gli è vergognosa e nun patisce la presenzia di nissuno; ma la più piccina pare sfacciata for di maniera, e su' pa' e su' ma' son ubbligati a custodirla per nun iscomparire con la gente.
Fa il Re soprappensieri:
- Oh! perbacco, i' ho una gran volontà di cognoscerle e parlargli a queste ragazze strane. Com'è egli possibile? I' do una bona mancia a chi gli rinusce menarmi da loro.
Dice il camberieri:
- I' nun saperei davvero in che mo' contentarla, signore. Ma, aspetti. Ora m'arricordo che la maggiore viense rallevata 'n campagna a du' o tre migliarelle fora della città. Si provi se la balia è capace di farla rientrare in nel palazzo del mercante.
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