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      Dice il Re:
      - Badate a me, donnina. A me quattrini per ricompensarvi nun me ne manca, e se vi rinusce menarmi al palazzo del mercante, vo' n'averete a dovizia. I' vi rivesto di novo e con meco co' panni della vostra figliola si va lą, e vo' mi fate passare per la vostra figliola, che per essere sposa č volsuta ire alla cittą a comperarsi degli abbriccichi per il su' corredo.
      No insenza un po' di contrasto da parte della donna da ultimo si trovorno d'accordo, e il Re e la donna partirno a bruzzolo e nun si fermorno che al palazzo del mercante. Picchiano e al solito viene alla finestra la Sfacciata:
      - Mamma mamma! - principia a sbergolare con quanta n'aveva 'n gola: - la balia della Vergognosa e una bella giovanotta con seco. Oh! che sorte. Stasera veh! i' le vo' qui a albergo e i' vo' dormire con quella ragazza. Mamma, nun dite di no.
      E via, gił per le scale, va a aprire e mena le du' donne dientro al salotto della signora.
      Dice la signora incattivita a bono da tanto diascoleto:
      - Ma che nun la vo' smettere, Sfacciata? Vattene 'n cambera e mandami la Vergognosa; e se nun ti sbrighi, t'empio 'l grugno di stiaffi.
      La Vergognosa si fece aspettare, ma poi viense con gli occhi bassi, tutta rossa 'nfiammita nelle gote e pareva che nemmanco sapessi camminare, e addove tienessi le mane; parlava quasimente a fatica:
      - Mamma, i' mi vergogno co' forastieri. I' me ne torno 'n cambera.
      E piglia il portante e fugge come uno scoiattolo; e 'ntanto la signora badava a rifarsela con quella poera donna della balia, apponendogli che lei gli aveva mal avvezza la figliola.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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