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      A male brighe nentrati, la Sfacciata subbito vedde e ricognobbe la robba sua attaccata al letto del Re e nun potiede trattienersi dallo scramare:
      - Oh! ladro, oh! birbone. Chi v'ha egli dato codesta robba? 'Gli è robba rubbata alla mi' balia e alla su' figliola, e la fascia 'gli è del mi' babbo.
      Il mercante e la su' moglie a questa nuscita della Sfacciata ci mancò poco che nun persano 'l cervello dalla vergogna e dalla paura, e s'arrabattavano a [461] farla star cheta la figliola e a dire che nun era 'n sé: ma quella peggio che mai seguitava a bociare, e a voler sapere in che mo' il Re fusse al possesso della robba sua.
      Il Re 'n scambio d'adirarsi e' se la rideva a bono, e finalmente disse insenza scomporsi:
      - Robba vostra questa che qui, bella ragazza? Come pol essere, s'i' l'ebbi propio io per regalo? 'Gli è dicerto uno sbaglio.
      - Che, che! i' nun isbaglio, - arrispose infochita la Sfacciata. - La robba è mia e la ricognosco. Massime poi la fascia, che l'addoperai per la figliola della balia quando lei dormì con meco.
      Doppo un battibeco tra 'l Re e la Sfacciata, addove i su' genitori ci stevano ismemoriati come la serpe all'incanto, disse il Re:
      - Via, si schiarirà ugni cosa più tardi. Ora la musica sona, sicché andate a ballare e tra un po' i' viengo anch'io. Lassatemi solo, che mi levi.
      E difatto il Re, chiamato il su' fido camberieri, si vestiede ammodo e comparse nella sala; ma nun ballò altro che assieme alla Sfacciata, sicché tutte le donne astiose e i signori scandalizzati bisbigliavano e mormoravano dientro a' capannelli:


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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