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      Al mercante gli viense a un tratto la nova che un su' bastimento carico di robbe la burrasca gliel'aveva colato 'n fondo al mare, e lui per una simile disgrazia si ritrovò a dover pagare di molte somme di munete, e se nun perdiede tutto il su' patrimonio, gli si sminuì tavìa tanto, che dové nuscire fora del paese 'n cerca d'altri modi di guadagno.
      Ma prima di partirsene per il su' viaggio il mercante volse le su' tre figliole alla su' presenzia, e gli disse:
      - Bambine, state ubbidienti e portatevi bene tutt'a tre. I' vi lasso per ricordo una grillanda di fiori per ognuna. Abbadateci! Perché, se vi mantienete di garbo, anco le grillande si mantierranno fresche com'ènno, o insennonò succede che appassiranno per l'affatto.
      Doppo, detto addio alle donne, il mercante se n'andette al su' destino.
      Bisogna sapere, 'nnanzi di seguitare la novella, che per l'appunto in sul dirieto della casa e orto del mercante ci steva a confino il palazzo e il giardino reale, sicché 'gli era facile alle persone vedersi e parlarsi attraverso della siepe.
      Ora accadette che una mattina la maggiore delle ragazze passeggiava nell'orto da sé sola e nel listesso tempo c'era nel giardino il figliolo del Re, un bel giovanotto ardito e un po' donnaiolo, e [464] a male brighe che lui ebbe aocchiato la ragazza, subbito principiò a discorrire con seco:
      - Quanto sare' contento, se lei mi volessi bene.
      Dice la ragazza:
      - Sì, che gliene voglio.
      Domanda il figliolo del Re:
      - Perché dunque nun si potrebbe fare all'amore?
      E la ragazza:


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665