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      Andate via, ma lesto, che c'è da chiudere 'l portone.
      Il giovanotto si preparava per dire le su' ragioni, ma sbucorno de' soldati con de' randoli tra le mani e 'l servitore sbergolò:
      - Se te nun te ne vai, 'gnorante che nun sie' altro, ti tocca un carico di legnate.
      A un simile complimento il giovanotto mettiede la coda tra le gambe e brozzò al paragone del vento, piagnendo, ma troppo tardi, la su' buaggine, e gli conviense nuscire dalla città più poero di prima. Sicché lassamolo al su' destino per raccontare quel che successe al fratello mezzano.
      Anco 'l fratello mezzano doppo avere girandolato per diversi loghi in cerca della fortuna, e de' quattrini nun gliene mancava per via della su' bottiglia maravigliosa, finì con capitare alla listessa città addove era vienuto il su' fratello maggiore, e lo 'nvitorno alle feste di ballo del Re.
      Lui ci andiede con la su' bottiglia e ne' riposi si divertiva a dar da bere a ognuno quello che loro chiedevano; la bottiglia ubbidiva pronta al comando. A un simile miracolo la figliola dei Re moriva dalla passione per possederla lei la bottiglia, e si mettiede accanto del giovanotto a discorrire, a ballare con lui, a tirargli l'occhiate brillantine e a lusingarlo in ugni mo'.
      Il giovanotto stiede tavìa duro a nun contentarla la Principessa, abbeneché se ne fuss'invaghito; ma alla terza festa e' cascò nel paretaio e disse:
      - I' sono ideato di regalargliela la bottiglia, ma a un patto.
      Dice la Principessa:
      - Parli chiaro e se posso soddisfarlo, io per me son pronta.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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