Pagina (627/665)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Poeri, meschini più che prima, co' una fame da nun si dire, e al più piccino poi gli era tocco anco peggio; un carico di legnate, ma di quelle! Mogi e 'mbronciti e 'nsenza parlare si buttorno a siedere a pie' d'un muro, e ognuno 'n sé faceva la su' meditazione su quel che gli era successo e nun sapevano propio che pesci pigliarsi per tirare 'nnanzi; quando doppo un bel pezzo al maggiore gli viense vòlto gli occhi in su e vede che 'n vetta del muro sporgevano du' piante di fichi brogiotti, ma di que' belli e appetitosi, una pianta di neri con la camicia strappata e una pianta di bianchi.
      Scrama:
      - Oh! chi ce gli ha barbi lassù que' fichi, se dianzi nun v'erano?
      Alla su' voce i fratelli si scionnano e 'l più piccino disse:
      - Qualcuno che ci assiste. C'è almanco da cavarsi la fame. 'Gnamo, facciamone una scorpacciata.
      Nun ebbano che da allungar le mane, e colsano [478] un fico nero per uno e lo mangiorno; ma a male brighe ingollo, deccoti che a tatti gli cresce 'l naso lungo per un sesto di braccio.
      - Oh! oh! il mi' naso, il mi' naso! - principiano a urlare.
      - E ora che si fa con questo zingone 'n mezzo al grugno? - bociò il mezzano.
      - E con la fame che ci divora? aggiunse 'l fratello più grande. Dice il più piccino:
      - S'anderà per ispettacolo a traverso 'l mondo e accosì si guadagna il campamento. Ugni male ha 'l su' rimedio. Infrattanto i' mi leverò la fame di dosso co' fichi bianchi; si vederà quel che succede di peggio.
      Ma appena mangio un fico bianco, il naso gli ridiviense al su' naturale e parimente a' su' fratelli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Gnamo