Screma:
- Oh!! decco trovo 'l modo per gastigare quella birbona di Principessa e d'ubbligarla a rendermi la robba che ci ha porto via per tradimento. Aspettatemi qui voialtri dua, e s'i' rinusco, pol essere! s'arritorna ricchi e si fabbrica 'l palazzo per istarci assieme tutta la vita.
E accomidi du' pianeri disseparati di brogiotti neri e di brogiotti bianchi, se gl'infilzia un di qua e un di là nelle braccia e s'avvia 'n verso la città, e lì arrivo e messo 'n custodia a un'osteriuccia da poeri il pianeri de' fichi bianchi, va con quell'altro sotto 'l palazzo del Re a sbergolare con quanta lui n'aveva in gola:
- Fichi brogiotti neri! Belli e gli hanno strappa la camicia! Ohé! chi ne vole? Robba fora di stagione e primaticcia!
A un simile urlìo s'affacciò la camberiera della Principessa, e vista quella ghiottornia, corse a domandargli se gli garbava comperarla.
- Si, sì: - dice lei, - pigliagli tutti.
Sicché dunque a una crazia l'uno la camberiera 'gli ebbe il pianieri de' fichi neri, e il venditore allegro e contento andiede a niscondersi all'albergo e sempre 'n sulla 'ntesa del successo.
Guà! la Principessa in su' fichi ci s'abbuttò, che pareva un gatto al cento-pelli, e nun s'accorge del naso che gli cresceva a ugni fico 'nsino a che nun fu lungo per un terzo di braccio.
- Oh! meschina me! Oh! che disgrazia! che birbonata! - la bociava per le stanze del palazzo e il Re e la Corte corsano a sentire quel che 'gli era intravvienuto, e veddano la Principessa ridotta com'un mostro e disperata a quel mo'. Tutti restorno male.
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