Dice 'l prete:
- Bravo! Ora accostati al fonte, che ti battezzi. E sappi ch'i' sono un Angiolo di Dio, disceso apposta 'n terra per quest'operazioni.
E terminato che fu il battesimo ugni cosa sparì di repente e 'l figliolo dell'Imperatore rimanette dibandonato su quella vetta deserta e bruca dell'Appannino.
Lui [489] si mettiede subbito 'n cammino per ritornarsene a Roma, e prima volse far visita al romito vecchio e ringraziarlo d'avergli fatto cognoscere il Padre Cesere: ma il romito, quando sentiede che il su' fratello, abbeneché tanto scellerato gli era ito 'n paradiso, s'arrabbiò a bono, lo prese la disperazione e bestemmiava peggio d'un Turco dall'aschero, e comparso 'l diavolo se lo portò via con seco anima e corpo.
Al giovanotto a un simile spettacolo gli prese la tremarella, e gli rincrescette dimolto d'avere contro voglia dannato il romito vecchio co' su' racconti; sicché delibberò di nun vedere il romito giovane, e sceso diritto al mare e trovata una nave s'imbarcò per Roma.
Qui arrivo si presentò al palazzo, addove ricognosciuto, viense accolto con gran feste, e quando morì su' padre lo elessano per Imperatore.
NOVELLA LIX
Fiordinando
(Raccontata da Giovanni Becheroni contadino)
Un Re ne' tempi passi aveva un figliolo chiamato Fiordinando, che nun sortiva quasi mai di cambera, ma steva ugni sempre a leggere e studiare; andeva a culizione, al pranzo, per un po' in nel giardino, e doppo si riserrava in cambera co' su' libri.
Questo Re tieneva un giovanotto svelto al su' servizio come cacciatore, e tutt'i giorni lui portava al palazzo di gran salvaggina bona.
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