- Come? - urlò il vecchio signore - arrivate persino a negare l'eroismo di Leonida e la virtù delle madri spartane?
- Via! stiamo nel seminato! - disse chetamente la donna - io conosco assai poco Leonida e le madri spartane benché me le venghiate nominando troppo sovente; e tuttavia voglio credere ad occhi chiusi che le fossero la gran brava gente. Ma ricordatevi che abbiamo chiamato dinanzi a noi nostro figlio Orlando per illuminarci sulla sua vera vocazione, e non per litigare in sua presenza sopra queste rancide fole.
- Donne, donne!... nate per educar i polli - borbottava il Conte.
- Marito mio! sono una Badoera! - disse drizzandosi la Contessa. - Mi consentirete, spero, che i polli nella nostra famiglia non sono piú numerosi che nella vostra i capponi.
Orlando che da un buon tratto si teneva i fianchi scoppiò in una risata al bel complimento della signora madre; ma si ricompose come un pulcino bagnato all'occhiata severa ch'ella gli volse.
- Vedete? - continuò parlando al marito - finiremo col perdere la capra ed i cavoli. Mettete un po' da banda i vostri capricci, giacché Iddio vi fa capire che non gli accomodano per nulla; e interrogate invece, come è dicevole a un buon padre di famiglia, l'animo di questo fanciullo.
Il vecchio impenitente si morsicò le labbra e si volse al figliuolo con un visaccio sí brutto ch'egli se ne sgomentí e corse a rifugiarsi col capo sotto il grembiale materno.
- Dunque - cominciò a dire il Conte senza guardarlo, perché guardandolo si sentiva rigonfiare la bile.
| |
Leonida Leonida Orlando Conte Badoera Contessa Iddio Conte
|