Del resto ognuno è libero della scelta; e nel caso io non dico che avrei fatto il prete. Solamente mi pare che i canoni debbano proibire il far un cumulo di queste due professioni. E lei cosa ne dice, reverendo?
- Sí, signore... Eccellenza... son proprio del suo parere! - balbettò il prete.
- Or dunque mi risponda a tono - riprese il Venchieredo - fa ella il prete o il contrabbandiere?
- Eccellenza... ella ha voglia di scherzare!
- Di scherzare io? Si figuri, reverendo!... Mi sono alzato all'alba; e quando ciò mi succede, non è già per voglia di scherzare!... Vengo a dirle netto e tondo che se il signor Conte di Fratta non è capace di tutelare gl'interessi della Serenissima, ci son qua io poco lontano, che me ne sento in grado. Ella accoglie in casa sua contrabbandi e contrabbandieri... No, no, reverendo!... non serve il diniegare col capo... Ci abbiamo anche i testimoni, e all'uopo si potrà citarlo in giudizio, o andare intesi colla Curia.
- Misericordia! - sclamò il Cappellano.
- Or dunque - proseguí il feudatario - siccome non mi garba per nulla a me la vicinanza di cotali combriccole, sarei a pregarla di cambiar aria a suo talento, prima che si possa essere indotti a fargliela cambiare per forza.
- Cambiar aria? Cosa vuol dire?... cambiar aria io? come? si spieghi Eccellenza!
- Ecco, voglio dire, che se la potesse ottenere una prebenda in montagna, la mi userebbe una vera finezza!
- In montagna? - continuò sempre piú stupefatto il Cappellano. - Io in montagna? Ma non è possibile, Eccellenza!
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